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Dizion. 5° Ed. .
MIELE e MELE
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pag.247
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MIELE e MELE. Definiz: | Sost. masc. Sostanza zuccherina, liquida, ma alquanto densa, che le api suggono dai fiori, e che indi, senza trasformarla almeno in modo sensibile, depongono nei favi. |
Dal lat. mel. - Esempio: | Cresc. Agric. volg. 499: Quando i fuchi, che sono api maggiori, con grande infestazione le perturbano (le api), significano maturi i meli. |
Esempio: | Dant. Purg. 18: Come studio in ape Di far lo mele. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 263: E non so che negli occhi, che 'n un punto Può far chiara la notte, oscuro il giorno, E 'l mele amaro, ed addolcir l'assenzio. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 303: Comandò che incontanente Ambrogiuolo in alcuno alto luogo della città fosse al sole legato ad un palo ed unto di mele, nè quindi mai, infino a tanto che per se medesimo non cadesse, levato fosse. | Esempio: | Mattiol. Disc. 1, 408: Quivi è sempre ottimo il mele, ove da ottimi fiori lo riportono le api nelle case loro. | Esempio: | Tass. Lett. 2, 62: Come l'ape, cogliendo da più fiori l'umor più dolce di ciascuno e lasciando le parti più grosse, ne forma il mele, così ec. | Esempio: | Buonarr. Tanc. 5, 7: Par con gli anaci e 'l mele un zuccherino. | Esempio: | Red. Cons. 2, 104: Col mettervi dentro (ai clisterj) quelle tante e tante cose, quei tanti olj e quei tanti lattovari e giulebbi e mieli. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 506: Mele di Spagna che è bianco, e si mette in quella confezione fatta di mandorle, che per la forte presa che fa col mele, si domanda torrone. | Esempio: | Cocch. Disc. 2, 121: Il mele è tra' sughi vegetabili, benchè raccolto dalle api. | Esempio: | Lastr. Agric. 2, 205: Ecco due sciami ben provvisti di miele, di pecchie, e soprattutto di germi, che cominceranno, ec. | Esempio: | Ridolf. Lez. Agr. 2, 456: Quando arriva il tempo della raccolta, questa è operazione semplicissima in tale alveare, perchè guardando per li sportelli di vetro si vede la quantità di miele deposto nei favi. | Esempio: | Lambr. Elog. 200: Così apparve come fin d'allora avesse saputo questa intelligente e modesta donna appropriarsi, convivendo col marito, quella parte di conoscenza che a lei più si conveniva, a guisa che la pecchia fa miele del nettare dei fiori. |
Definiz: | § I. In locuz. figur., e figuratam. - | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 13: Antonio, come ape prudentissima, tutti visitando e le virtudi di ciascuno considerando, di tutti si studiava di guadagnar e di trarre mele spirituale. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 114: O poco mel, molto aloè con fele! | Esempio: | Fior. Virt. 154: Gualfredi dice: Poco fiele fa amaro assai mele, e un piccolo vizio guasta molte virtudi. | Esempio: | Rucell. G. Ap. 6: E da la lingua onde s'accoglie il mele, Sciolsono in chiara voce este parole. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 1, 59: E voi anche, divine muse, che siete da' bufoli poeti chiamati spesso la delizia dell'Olimpo, e il mele delle lingue, trattate voi in questa forma i vostri seguaci? | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 132: Son di miei le sue parole, Ma, se occorre, te la fa. |
Definiz: | § II. Pur figuratam., per Consolazione, Piacere, Dolcezza, e simili. - |
Esempio: | S. Bern. Pist. 20: Questo sia tuo mele, tuo disiderio, tua orazione e contemplazione, tua lezione, e tua meditazione, tua vita, tua morte e tua refezione. |
Definiz: | § III. Miele rosato, vale Miele a cui si sia fatto prendere l'aroma, l'odore, della rosa; ed è usato come medicamento. - |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 274: Il mele rosato si fa in questo modo. Imprima si debbe il mele schiumare, appresso colare; poi vi si mettano le foglie delle rose, gittati i picciuoli e certi bianchi che sono dalla parte di sotto, e minutamente tagliate si pongano e si faccia alcuna decozione. |
Definiz: | § IV. Miele vergine, dicesi il Miele non spremuto, o che cola primo dai favi. |
Definiz: | § V. Luna di miele. | V. Luna, § XXIII.
Definiz: | § VI. Di miele, usato a modo di aggiunto, vale lo stesso che Melato; anche figuratam. - |
Definiz: | § VII. Avere il miele in bocca e il rasoio, o il coltello, in mano, o a cintola, o anche, il fiele nel canestro, o Portare, il miele in bocca e il rasoio, o il coltello, in mano, o a cintola, o anche, il fiele nel canestro, vale proverbialm. che Alcuna persona dà buone parole, o ci fa viso benevolo in apparenza, ma che copertamente ci è non benigna, o cerca di nuocerci. - | Esempio: | Bellinc. Rim. F. 1, 146: El mele hai 'n bocca, e in man porti el coltello. | Esempio: | Varch. Ercol. 135: D'uno che dà buone parole e frigge, si dice: egli ha 'l mele in bocca e 'l rasoio a cintola. | Esempio: | Salv. Granch. 2, 2: E' pare una donzella: La più bella maniera, le più dolci Parole. V. Mele in bocca, e rasoio A cintola. F. Ora a un tempo medesimo Uccella me e lui. |
Definiz: | § VIII. Dare cotogno in vece di miele; maniera proverbiale che significa: Dare amarezza in vece di consolazione o piacere. - |
Esempio: | Forteguerr. Cap. 192: Forse ti sgomento, Di mele in vece dandoti cotogno. |
Definiz: | § IX. Essere alcuno tutto miele, vale Mostrarsi nelle parole e nei modi molto dolce od affabile. |
Definiz: | § X. Essere alcuno tutto latte e miele, o tutto zucchero e miele. | V. Latte, § XXXIX, e Zucchero.
Definiz: | § XI. Parere checchessia latte e miele. | V. Latte, § XLIV.
Definiz: | § XII. Vivere a miel rosato, vale, figuratam., Vivere beatamente, in grande felicità. - |
Esempio: | Fag. Rim. 6, 167: Se fussi in ape trasformato, Dalle rose di tue guance trarrei, Da viver dolcemente a mel rosato. |
Definiz: | § XIII. Chi vuol tutto il miele, rimane senza le pecchie; e cioè Chi pretende troppo vantaggio da checchessia, spesso lo ha scarso, o non ne ritrae alcuno: proverbio tolto dal fatto, che l'avidità di raccogliere troppo miele induce talvolta l'allevatore a privare le api della necessaria provvisione; onde sono ridotte a morire per mancanza di alimento. - |
Esempio: | Lastr. Agric. 2, 206: Quanto al miele, bisogna osservare in primo luogo, che non si deve
togliere da quelle casse che si voglion dividere alla primavera seguente. Egli è qui dove si può applicare il proverbio, che chi vuol tutto il miele riman senza le pecchie. |
Definiz: | § XIV. Il miele si fa leccare perchè è dolce; proverbio che significa: Il buon garbo, L'essere affabile, Le dolci maniere, ci procacciano l'affetto delle persone con le quali trattiamo; Chi voglia essere amato, gli conviene procedere dolcemente. - |
Esempio: | Nell. Iac. Serv. 2, 5: Voi sapete pure che il mel si fa leccar perch'egli è dolce. |
Definiz: | § XV. Non si può avere il miele senza le pecchie, o senza le mosche, od anche Non c'è miele senza mosche; vale proverbialmente Non si può conseguire, o godere, il bene senza qualche male o molestia. E Potere avere il miele senza mosche, vale Riuscire ad avere qualche bene senza incomodo o senza molestia. - |
Esempio: | Machiav. Comm. 97: Ed è il vero, che non è il mele senza le mosche. | Esempio: | Gell. Sport. 3, 4: Guardate se egli hanno saputo trovare un modo da poter avere il mele senza le mosche. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 227: In somma, non è mel senza mosche. Vostra Signoria non può aver delle dignità e dell'autorità, nè io degli amici e de' parenti senza brighe. | Esempio: | Grazz. Comm. 276: Non si può avere il mele senza le mosche. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 461: Non si può avere Il mel senza le mosche; e chi si impaccia In simil cose, dà in sì fatti fondi. | Esempio: | Fag. Comm. 3, 84: È vero che avrò un po' di soggezione, ma e' non si può aver il mel senza le pecchie. |
Esempio: | E Fag. Comm. 3, 388: Con un po' di pazienza, rimarrete ricca a doppio, e senza altro vecchiume d'intorno. Ora il mele non si può aver senza mosche. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 10: Non si dee volere Il tutto così liscio, così netto; Non si può il miel senza le mosche avere. |
Definiz: | § XVI. Quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto. Proverbio usato a significare che La pioggia di agosto giova molto alle viti, e mantiene in fiore le piante dalle quali le api suggono il miele. |
Definiz: | § XVII. Una goccia di miele concia un mar di fiele. Proverbio che vale: Con le buone maniere, o con la dolcezza, si ammansiscono gli sdegni altrui; od altresì, Con una mite parola si temperano gli altrui crucci o dolori. |
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